Mancava forse solo lo Stregatto, ma direi che il padrone di casa era un ottimo sostituto. Il sorriso era tale quale.
Ci hanno fatto accomodare ad un grande tavolo rotondo, vicino ad un bellissimo camino e ad un quadro che molto probabilmente è stato causa della mia percezione d’esser nel paese delle meraviglie, ma direi che magia e simpatia non sono di certo mancate. Personale molto accogliente che subito ci ha offerto delle bollicine per accompagnare la lettura del menu.
Al tavolo, a fianco delle classiche posate avevamo anche un piccolo pennello ed un ciotolino che la cameriera ci ha riempito con dell’olio da degustare insieme ad una brioches e dei paninetti fatti in casa.
Dopo aver ordinato, si comincia con un’entrée a base di anguria cotta a bassa temperatura e ricotta cotta al forno ed una piccola frittura mista di pesce. Il primo piatto non era troppo nelle nostre corde, direi che è stata una novità assoluta mangiare l’anguria cotta, ma la frittura era speciale.
Decidiamo quindi di cominciare con un piatto (che si è poi rivelato più un vassoio) di crudo misto con frutta, pomodori e burrata. Primo divertimento della serata è stato quello di riuscire a trovare l’abbinamento migliore tra i vari ingredienti: tonno, salmone rosso, scampi e gamberi di Mazara con la varietà di frutta disponibile sul tagliere, come fragoline di bosco, mirtilli, lamponi, more e pesca e poi la burrata, da accompagnare ovviamente al pomodorino.
Lo chef aveva inoltre firmato i piatti vuoti, serviti davanti a noi per poter gustare l’antipasto, con del nero di seppia.
Mentre ci gustavamo questo infinito antipasto di crudi entra uno strano soggetto con in mano un grosso cartone chiedendo se qualcuno in sala aveva ordinato della pizza. Era lo chef che, a questo punto, ricordava un po’ il cappellaio matto, ma senza cappello.
Apre il cartone di pizza e serve una fetta ad ogni commensale. Era pizza al nero di seppia, fatta da lui. Scenetta molto divertente, originale come quell’ottima pizza: avrei fatto volentieri il bis!
Servita la pizza, lo chef si avvicina a noi e ci consiglia degli ottimi vini da accompagnare ai piatti scelti ed inoltre ci consiglia il secondo che ancora non avevamo ordinato.
Apre una bottiglia e brinda insieme a noi una delle tappe del nostro fantastico viaggio di nozze.
Marito ha proseguito il viaggio con un primo squisito: spaghetti Massimo Mancini, sarde in saor, finocchietto, pan grattato saporito, pinoli; mentre io ho deciso per dei ravioli ripieni con gamberi, pomodorini e basilico rosso.
Per rimanere in tema mare, lo chef ci consigliava il suo astice con cipolla e patate in crema rosa. Il piatto era obiettivamente buono, ma l’astice ci è parso un po’ troppo cotto, quindi difficile da mandar giù.
Teniamo però anche conto che avevamo già mangiato molto per non parlare dei vini degustati con i diversi piatti. Non possiamo quindi dare di certo un cattivo giudizio a questo secondo a base di astice.
La cena si è quindi conclusa con della piccola pasticceria da leccarsi i baffi.
L’esperienza da Charlie è stata davvero unica non solo per l’ottimo cibo e i vini perfettamente accompagnati, ma anche per l’ospitalità e il divertimento offerto dallo chef e il personale di sala.
Ottimi anche i prezzi, ottimo il rapporto qualità/prezzo.
Ve lo consiglio.
Un abbraccio,
D.
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